(1422-1871; con documentazione del 1913, 1916 e 1942; 3682 : 733 bb. e 2562 voll. e regg.) [ANM Gaeta fino al 1962]
Diversamente da quanto avviene per la produzione documentaria di tipo governativo, il patrimonio cartaceo costituito dagli archivi notarili si denota per la notevole consistenza e per un’altezza cronologica particolarmente felice, che colloca alcune carte alla prima metà del Quattrocento. La ricchezza straordinaria che tali documenti possiedono in origine, accresciuta dalla loro provenienza da distretti e mandamenti ricadenti in aree amministrative non omogenee, conferisce agli stessi la qualità di testimonianza storica di eccezionale rilievo. Tutti gli archivi notarili comunali opernti nello Stato pontificio erano sottoposti alla giurisdizione della Prefettura degli archivi, a capo della quale era il Prefetto o Presidente (Chierico di camera dapprima estratto a sorte annualmente, ebbe dal 1722 la nomina a tempo indeterminato col bando di Innocenzo XII del 12 agosto 1721). Un vero e proprio regolamento sugli archivi notarili comunque era stato emanato successivamente il bando del Camerlengo dell'1 giugno 1748; il moto proprio 31 maggio 1822 di Pio VII aveva infine sostituito la Preidenza degli archivi notarili alla Prefettura.
Archivio notarile mandamentale di Cori (1456-1871; 267 bb.) Nato come archivio della comunità e successivamento archivio notarile della comunità con dispaccio ex n. 3348/1860 della Presidenza degli archivi viene trasformato in archivio notarile centrico. Come archivio notarile centrico Cori conservò anche gli atti di Giulianello e Rocca Massima; infatti con il motu proprio 6 luglio 1816 di Pio VII, Giulianello - appodiato alla comunità di Rocca Massima, poi Montefortino - era stato inserito (pari a Rocca Massima) nel governo di Valmontone, dove aveva concentrato gli atti notarili il 26 luglio 1834. Successivamento però al trasferimento di giurisdizione da Valmontone a Cori per effetto del provvedimento di Pio IX dell'1 ottobre 1847 (che sanciva la cessazione della rappresentanza e giurisdizione tanto amministrativa quanto giudiziaria e baronale del Senato Romano) la Presidenza degli archivi aveva invitato la delegazione di Velletri a provvedere a suo nome: così il 4 dicembre 1860 gli atti notarili di Giulianello venivano concentrati a Cori. Presumibilmente detto archivio aveva conservato anche gli atti notarili di Rocca Massima (che insieme a Giulianello formava il feudo Salviati), come lascia intendere un rescritto del 23 marzo 1767 dell'auditor della Prefettura degli archivi, attegato a correlativa rchiesta di Valerio Angelini, notaio di Rocca Massima, al Prefetto degli archivi -b. 223, prot. 1, all. a ff. 135-136-. Divenuto archivio notarile mandamentale con il r.d. 29 giugno 1879, fu soppresso nel 1926 per essere aggregato all'archivio mandamentale di Velletri, ma subito ripristinato nel 1927 nel comune di Cori per la conservazione degli atti che già vi si trovavano al momento dell'istituzione dell'archivio mandamentale. Versato nel 1959 dal Comune di Cori, ex l. n. 588/1957, art. 2, la documentazione riguarda il periodo 1400-1800 e conserva le copie dei rogiti, i protocolli che i notai a conclusione della professione avevano l'obbligo di consegnare ed i libri exibitionum instrumentorum.
Archivio notarile mandamentale di Gaeta (1880 - 1962; 224 buste) versato nel 2022
Archivio notarile mandamentale di Priverno (1462-1913; 855 voll., 285, fascc. e 72 bb.) Istituito con r.d. 4949/1879, fu soppresso con d.p.r. 501/1988. Le sue competenze si estendevano anche sui comuni di Maenza, Roccagorga e Roccasecca dei Volsci. Gli atti notarili di Prossedi (che faceva parte del mandamento di Priverno) sono conservati presso l'Archivio di Stato di Frosinone. Il versamento fu effettuato nel 1964 ed integrato nel 1977 e nel 1989. La documentazione è costituita da: protocolli, atti sciolti e registri, ed è parzialmente schedata.
- Min.BB.CC.AA.,U.C.BB.ARCHIV., Guida generale degli archivi di stato;
- D.G. De Nardis, Da Privernum a Roccasecca dei Volsci, Roccasecca 1982;
- E. Angelini, La confraternita e la chiesa del Santissimo Suffraggio di Priverno, Roma 1987;
- ID., La cattedrale di Priverno, estratto da "Economia Pontina", nn. 1-2, 1978;
- ID., L'Abbazia di Fossanova nel XX secolo, Gaeta, 1982;
- S. Barsi, Per una scuola della scuola a Priverno, Aprilia 1985;
- L. Ployer Mione, La valle dell'Amaseno e i suoi castelli.
Archivio notarile mandamentale di Sezze (1483-1916; 1420 voll. e 10 bb.) Già archivio notarile Centrale o Centrico (motuproprio 31 maggio 1822), nello Stato unitario esso fu istituito quale archivio mandamentale con r.d. 4948/1879, con competenza sui comuni di Bassiano, Norma e Sermoneta. Soppresso con d.p.r. 418/1969 è versato all'Archivio di Stato di Latina nel 1963, ex lege 629/1952. La documentazione è costituita da protocolli, atti sciolti ed esibite.
Archivio notarile comunale di Sermoneta (1422-1822; 201 bb.) L'archivio notarile comunale di Sermoneta, istituito con r.d. 5075/1879, fu posto sotto la dipendenza degli archivi distrettuali. Precedentemente, nel 1822 (motu proprio del 31 maggio) i protocolli dei notai comunque cessati di Sermoneta andarono a confluire nell'archivio centrale o centrico di Sezze. La documentazione è stata versata all'Archivio di Stato di Latina nel 1989 in seguito al decreto 2669/84A emesso il 3 luglio 1987 dalla pretura di Latina.
Archivio notarile comunale di Sonnino (1509-1862; 387 regg. e 12 bb.) L'archivio notarile comunale di Sonnino, istituito con r.d. 5075/1875, è stato versato all'archivio di Stato di Latina nel 1972. La documentazione è costituita da protocolli e atti sciolti.
Archivio notarile mandamentale di Terracina (1463-1942; bb. 172) Istituito con r.d. 4949/1879, l’archivio fu soppresso con d.p.r. 499/1988. Le sue competenze si estendevano anche al comune di San Felice Circeo. Versata all'Archivio di Stato di Latina nel 1960, e successivamente nel 1991, la documentazione è composta da 356 protocolli e atti sciolti condizionati in 172 buste.