Partito comunista italiano, PCI - Federazione provinciale di LATINA (1944-1991; 489 bb.) Nei giorni 17, 18 e 19 febbraio 1945 si svolse la prima conferenza di organizzazione della Federazione del Pci di "Latinia" (nuovo nome, abolendo quello di Littoria, verso il quale sembrarono orientarsi le autorità; in ogni caso, con il decreto luogotenenziale del 9 aprile 1945, Littoria verrà rinominata ufficialmente Latina il 7 giugno dello stesso anno). Nel corso dell'assemblea venne eletto il primo comitato federale di cui ne facevano parte tra gli altri, Ignazio Raimondo, Guglielmo Nencini, Franco Velletri, Antonio Amodio e Rodolfo Monti. Nencini fu nominato anche primo segretario della Federazione tuttavia, pochi mesi dopo, fu richiamato dal partito ad altri compiti e tra il giugno e l'ottobre del 1945, assunse la carica di segretario della federazione Luigi Bonistalli. Il periodo di vacanza della carica tra i due (aprile-maggio 1945) fu assunto da Antonio Amodio. Durante il I Congresso provinciale (26-27-28 ottobre 1945) fu nominato Carlo Velletri quale nuovo segretario che rimase in carica fino al luglio del 1946. Ad agosto del medesimo anno fu sostituito da Severino Spaccatrosi che diresse la Federazione fino al 1955, anno in cui gli succedette Mario Berti, segretario fino al 1966. La Federazione rappresentava, nell'organizzazione e nell'organigramma complessivo del Pci, la struttura di direzione intermedia tra la periferia (sezioni, cellule) e il centro nazionale del partito. Aveva, pertanto, il compito da una parte di trasmettere alle organizzazioni di base le direttive del centro dirigente, dall'altra di coordinare e rappresentare il tessuto di base del partito. Il territorio di competenza coincideva, di solito, con la provincia. A livello di centro federale, la struttura tipo della federazione si componeva dei seguenti organismi: Comitato federale; Commissione federale di controllo; Comitato direttivo; Segreteria e segreteria di federazione; Commissioni di lavoro; apparato a livello federale. Il Comitato federale era l'organo di direzione della federazione e veniva eletto dal congresso provinciale. Tra i suoi compiti quelli di controllo e direzione politica degli organismi inferiori. Inoltre, nominava i direttori e i redattori della stampa locale; indicava, discuteva ed approvava le candidature elettorali; programmava e realizzava, all'interno della linea politica nazionale, quella provinciale; eleggeva, con la Commissione federale di controllo, il Comitato direttivo, il segretario di federazione, la segreteria e le commissioni di lavoro. Nel corso degli anni e con il progressivo allargamento numerico dei suoi membri, divenne quasi un organo di consultazione e ratifica formale delle decisioni prese dal Comitato direttivo. La Commissione federale di controllo, istituita nel 1956, era un organismo eletto dal congresso provinciale e i suoi membri erano personalità di lunga anzianità nel partito. Aveva funzione di controllo del rispetto della democrazia e dello statuto. Per questioni di maggiore importanza, si riuniva in seduta comune con il Comitato federale. Il Comitato direttivo veniva eletto in seduta comune dal Comitato federale e dalla Commissione federale di controllo, mentre la segreteria e il segretario di federazione erano eletti in seduta congiunta dal Comitato federale e dalla Commissione federale di controllo. Le commissione di lavoro (o sezioni o uffici di lavoro) componevano il nucleo dell'apparato direzionale della federazione. Tra le principali commissioni di lavoro, articolate secondo le attività svolte, vi sono: lavoro di massa, organizzazione, quadri, propaganda, agraria, femminile, enti locali, culturale, economica, sindacale. A livello di periferia invece, la federazione era costituita di organizzazioni quali le cellule e le sezioni. Punto di partenza organizzativo della cellula erano i luoghi di lavoro mentre la sezione rappresentava l'elemento subito sopra con una propria autonomia. Progressivamente nel tempo e poi in maniera più evidente a partire dal 1956, le sezioni iniziarono a prevalere sulle cellule in quanto organismi di base del partito. Le linee organizzative, formalizzate all'VIII Congresso nazionale del Pci, conducevano verso un maggiore decentramento a livello organizzativo a favore delle organizzazioni territoriali, in particolare le sezioni. Dagli inizi degli anni Sessanta poi, la cellula scomparve quasi completamente per quanto, negli Statuti successivi, se ne continui a trovare traccia.
Altro aspetto del decentramento era rappresentato dalla nomina dei comitati di zona e di settore, comunali o cittadini, prima a cura del Comitato federale e, dall'VIII Congresso, dei comitati direttivi delle stesse sezioni. La struttura piramidale dell'organizzazione che procedeva dalla cellula alla Federazione emerge anche dalle attività congressuali, infatti, la cellula eleggeva i suoi organismi direttivi e i delegati al congresso dell'organismo superiore ossia della sezione di riferimento. La sezione attraverso i propri congressi eleggeva i propri organismi direttivi e, quando in preparazione dei congressi provinciali, i propri delegati ai congressi di federazione. Infine il congresso federale a sua volta eleggeva i propri organismi direttivi e, se in preparazione dei congressi nazionali, i propri delegati a tale istanza. E' presente la documentazione prodotta durante i congressi; documentazione riguardante le elezioni politiche e amministrative; le convocazioni e i verbali delle riunioni del Comitato federale e direttivo; il carteggio tra la Federazione e gli altri organi del partito, le sezioni, gli iscritti e i dirigenti; diversa documentazione riguardante i problemi dell'agricoltura e dei contadini; materiale prodotto dal Comitato provinciale di Latina dell'Unione donne italiane e dalla Federazione giovanile comunisti italiani di Latina; documentazione amministrativa e registri di contabilità; documentazione sulla situazione del tesseramento al partito; volantini di propaganda, manifesti, sottoscrizioni a periodici, riviste (una serie è interamente dedicata alla rivista «Rinascita»). Diverse cartelle biografiche di alcuni iscritti e militanti.
Claudia Guerriero, Tesi di laurea L'archivio della Federazione comunista di Latina presso l'Archivio di Stato (1945-1960). Proposta di inventario, Tesi di laurea, a.a. 2004-2005
I partiti politici in provincia di Latina : primi materiali per un progetto di ricerca storica e di tutela degli archivi, a cura di Attanasio Agostino e Sottoriva Pier Giacomo, Archivio di Stato di Latina, Latina, 2005;
Dario Petti, Il partito comunista italiano nella provincia di Latina 1921-1956, D'Arco Edizioni, Formia, 2007.